DIRITTI UNIVERSALI

C’è tutto? No. Non possiamo immaginare nessun futuro che meriti di essere costruito finché quello che faremo non sia di tutte e tutti. Non possiamo godere davvero delle nostre conquiste sapendo che altre persone non ne prendono parte. La salute, la sicurezza, l’intelligenza, la festa… il nostro benessere dipende da fenomeni collettivi, tanto più forti quante più persone coinvolgono. Significa stare insieme, dire “prima gli altri” e tra loro trattare con più attenzione e prendersi più cura di chi ha meno: meno potere di parola, di scelta, meno rappresentanza, meno soldi, capacità, salute o meno fortuna. Vuol dire impegnarsi e dare di più per accorciare le distanze, e quando si sceglie essere consapevoli di chi beneficerà e chi pagherà quella decisione, puntando a contrastare le disuguaglianze tra persone e i danni all’ambiente, non al massimo profitto personale.

Possibilità di scelta

  • Promuovere ricerche e momenti di divulgazione circa il fenomeno delle estorsioni, del sovraindebitamento e del racket sul territorio bolognese, che porti alla redazione di un protocollo comunale e alla riapertura di uno sportello di assistenza per i commercianti;
  • Implementare le possibilità e i percorsi di reinserimento per adulti e minori durante e dopo il periodo di detenzione per potenziare il UEPE;
  • Costituire un tavolo permanente sulla condizione dei soggetti migranti di cui oltre alla Prefettura facciano parte gli enti gestori e le associazioni più rappresentative che si occupano del tema;
  • Promuovere un tavolo di confronto insieme a Questura e Prefettura per facilitare la procedura di rilascio dei visti e dei permessi di soggiorno per i migranti;
  • Promuovere azioni di sensibilizzazione alla comunità degli adulti perché creino una rete di attenzione nei percorsi casa scuola di bambini e ragazzi. Ad es. il Quartiere potrebbe costruire patti di collaborazione con i commercianti o altre figure della zona incentivando piccole iniziative di accoglienza.